mercoledì 10 agosto 2011

Unabomber e tanti dubbi.

Sull'Espresso della settimana scorsa è comparso un articolo sul famoso Unabomber italiano. Per chi non ne fosse a conoscenza Unabomber fu quello che tra il 1995 ed il 2005 terrorizzò il nord est con una serie di attentati dinamitardi con trappole alla nitroglicerina, pennarelli, ovetti kinder, evidenziatori ecc... Dopo anni di indagine e 29 "colpi", venne creato nel frattempo un  pool di investigatori che avevano come unico obiettivo quello di trovare il famoso Unabomber. Il pool si concentrò, anche grazie ad una soffiata su Elvo Zornitta, un ingegnere della Oto Melara e per chi non sapesse che azienda fosse basta dire che è una delle aziende più importanti al mondo in fatto di fabbricazione di armi, carri armati, missili ecc... ecc... tra l'altro Elvo Zornitta era proprio ingegnere missilistico :-), quindi la soffiata poteva essere quella giusta, inoltre nella perquisizione della sua casa furono trovati, 48 capsule VUOTE da ovetto kinder (tutti in casa conservano le capsule da ovetto kinder) pennarelli vuoti e un ...... per l'utilizzo della nitroglicerina, oltre a tutto il materiale necessario per fabbricare ordigni esplosivi, quindi sembrava il sospettato più vicino al profilo ideale dell'attentatore. Ma facciamo un passo indietro, nel 2006 a distanza di un anno dall'ultimo attentato gli investigatori, incrociando vari dati fra loro, giunsero alla conclusione che il prossimo attentato sarebbe stato nel tabernacolo della chiesa di Motta e stabiliscono di mettere delle telecamere per eseguire una stretta sorveglianza. Bene, a distanza di poche ore e prima che vengano sistemate appunto le telecamere succede un fatto molto importante, qualcuno entra nella chiesa e ruba le chiavi del tabernacolo stesso. Un caso, una fatalità? Certo è che se anche un ladro entra nella chiesa e decide di rubare solamente quelle chiavi e non portarsi via niente un dubbio rimane. Comunque a questo punto gli investigatori si interrogano loro stessi su chi poteva essere stato a fare la soffiata, era evidente che dietro a tutto ciò c'era non solo un pazzo ma anche e probabilmente un organizzazione atta a difendere il personaggio, non si spiegherebbe perchè altrimenti. Senza poi tener conto che nei processi e nei colpi di scena che ne sono susseguiti, come il presunto tentativo di incolpare l'ingegnere tramite la manomissione di una prova, oppure la mancata presa in carico di un video che ritraeva il Zornitta che prendeva delle forbici che erano in custodia ai carabinieri durante l'indagine e le LIMAVA, oppure che il perito che incolpo l'ispettore della manomissione CHIEDEVA su internet come fare le perizie sulle forbici, oppure che la manomissione del lamierino era stata determinata da 2 foto scattate in momenti diversi e da angolature diverse, tant'è che l'approssimazione delle foto, secondo periti fotografici, poteva andare dai 3 ai 7 mm, insomma ci sarebbe tanto materiale che ne basterebbe a farci una puntata di Blu Notte.

Nessun commento:

Posta un commento