mercoledì 28 settembre 2011

A proposito dei certificati

Ciò che scrivo è per esperienza personale.

Prendo spunto da questa intervista.
E' fondamentalmente vero che quando si accede alla pubblica amministrazione, per dei servizi o per partecipare a dei concorsi è necessario produrre certificati che nella maggioranza dei casi la stessa pubblica amministrazione detiene ed è vero che molti sono, per cosi dire, inutili. Ma è anche vero che esiste l'autocertificazione, nella quale ognuno di noi, come singolo cittadino, può certificare praticamente tutto e quindi la boutade era in parte priva di senso. Discorso diverso invece per le aziende, dove effettivamente vengono impelagate con documenti da produrre ogni volta che abbiano un rapporto con la pubblica amministrazione e che molte volte debbano pagare privati per avere determinati documenti, esempio il durc dove un artigiano paga, ipotizzo, 50 euro il suo commercialista per farsi rilasciare un documento del tutto gratuito. Quindi, a parte la battuta infelice dell'abolizione del certificato di antimafia dove presumo che gli sia solamente scappata (anche se non ha ancora allo stato attuale rettificato), Brunetta ha ragione a sostenere che occorre semplificare. Io, lavorando in questo mondo, lo sostengo a pieno titolo e sarei felicissimo se si potesse fare così, però.... c'è un grosso "però" come una casa, gli enti pubblici non hanno la possibilità di interrogare i database degli altri enti pubblici, non abbiamo le password o i sistemi per andare a vedere se la ditta tizio e caio ha il durc, è in regola con la contributiva ecc, non abbiamo il personale a sufficienza per garantire un controllo così specifico, ma sopratutto... non abbiamo i computer e le linee per mettere on-line tutta questa mole di dati. Purtroppo, come sempre, la gestione politica si ferma ai proclami ad effetto ma non continua nella vera riforma, ovvero proprio quella di creare una reale anagrafica di ognuno di noi (una sorta di grande fratello) dove ogni ente pubblico possa andare a guardare i dati che gli possano interessare. Faccio un esempio pratico, le amministrazioni pubbliche potrebbero già pagare i fornitori tramite il "digitale" ma praticamente mancano i decreti attuativi, perchè il ministero competente non li ha ancora emanati e per contro quest'ultimo non li emana perchè Brunetta negli ultimi 3 anni ha modificato tante volte il codice rendendo confuso il settore. Che dire, la colpa è sempre del solito dipendente pubblico fannullone.


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