lunedì 26 marzo 2012

I misteri del killer di Tolosa

Abbiamo tutti visto lo scempio compiuto a Tolosa dal killer, non c'è bisogno di ripeterlo, però quello che non si è visto, ma si suppone da come si è mosso e da come agito, è che non era il fanatico di turno che cerca il momento di gloria. Più di una persona lo ha descritto come freddo e preciso nel colpire i suoi bersagli, "normalmente" se uno non è abituato a sparare a delle persone spara l'intero caricatore subito o comunque non colpisce in punti vitali in maniera così precisa, lui invece si. Ma chi era Mohamed Merah in realtà?
Facciamo un passo indietro, prima dell'assedio, il killer era inanzittutto uno segnalato dai servizi segreti americani, tanto più che non poteva imbarcarsi sugli aerei diretti in America, aveva delle stravaganze particolari tipo scendeva in strada con una sciabola araba e gridava «Allah o akbar», per forza doveva essere segnalato, se non altro perchè si era già preso delle denunce da parte dei vicini di casa proprio per questi atti e mai nessuna delle volte erano stati presi provvedimenti. Ma arriviamo al giorno del blitz, stranamente le teste di cuoio anzichè aspettare che scendesse per strada e poi bloccarlo, come molti esperti sottolineano, si decide di entrare nel suo appartamento ma, non facendolo con effetto sorpresa, praticamente dopo 32 ore era ovvio che prima o poi si arrivava all'"atto finale" e qui ecco un'altra cosa che non quadra. Se Sarkozy aveva detto che lo voleva vivo perchè entrare con le teste di cuoio, era ovvio che ne nasceva una sparatoria da film western ed infatti il conteggio dei bossoli era sui 300 sparati in poco meno di 5 minuti, tra l'altro avevano già appurato che l'appartamento era pieno di armi (chi le aveva fornite?). Non essendoci state altre persone all'interno della casa la cosa logica da fare era riempire la stanza di lacrimogeni o di gas narcotico, una persona difficilmente sarebbe riuscita a resistere a lungo e invece come dicevo prima si è preferito lo scontro a fuoco, o come preferisco dire io omicidio legale. Non voglio simpatizzare per questo tipo non fraintendetemi, però era palese che lo volessero fare fuori, non credo che le teste di cuoio francesi non fossero in grado di neutralizzare una persona sola. Ma diamo un'occhiata da vicino chi era e cosa faceva. Il suo passaporto conteneva timbri di diversi stati, compreso quello di Israele, (e che ci faceva lì?) e dell'Afghanistan (e qui?), la storia si fà fitta, iniziano i primi dubbi e anche su Le Monde, quotidiano francese molto importante, iniziano ad avere sospetti che tutto questo sia una messa in scena per dare tempo al killer di cancellare eventuali tracce nel suo appartamento, si sà ad esempio che a trattare con lui si era presentato un agente dei servizi segreti (e perchè?), insomma la cosa non quadra, di certo l'unica persona che trae giovamento da tutto questo è Sarkozy che trovandosi in difficoltà elettorali e avendo sempre fatto del suo cavallo di battaglia la lotta contro un certo tipo di terrorismo si troverebbe ad avere nuovamente un vantaggio politico, e non lo dico io ma addirittura la BBC. Vi lascio riflettere su questo articolo di Panorama, dal titolo "Jihadisti in Libia? Per loro garantisce Sarkozy" illuminante direi.

Vi lascio le mie fonti se volete approfondire l'argomento 



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