mercoledì 25 luglio 2012

Documenti Nato: come occupare una città europea

Sgirondolando per internet sono incappato in questo forum "dove un militare riportava un articolo di un giornalista scomodo, un certo
Gianni Lannes, uno che fà nomi e cognomi, uno che ha ricevuto minacce da più parti e che non avendo la visibilità mediatica di una Gabanelli per intenderci rischia sempre in prima persona, di fatto ha subito persino delle minacce di morte. Ma di cosa parla questo scrittore che ha suscitato tanto interesse anche da parte di un sito frequentato prevalentemente da militari, semplice ha documentato come già nel 2003, la Nato si stesse preparando per scenari di guerra o di guerriglia nei paesi europei per il 2020, ah... sapete come hanno denominato il documento..."Urban Operations in the Year 2020". Vi riporto l'articolo del giornalista, alla fine troverete i documenti Nato in originale:

Per dirla con Jean Baudrillard «Ogni significato presuppone una profondità, una dimensione nascosta che l’uomo postmoderno ignora, abituato com’è alla mancanza di significati per eccesso di significati stessi». Il sistema in cui sopravviviamo è basato sulla menzogna a tutti i livelli, certo ben artefatta. E’ in corso da decenni una guerra per controllare anche le nostri menti. Cia ed Nsa cosa credete che siano e soprattutto facciano in giro per il mondo. Gli esperti Usa hanno iniziato a studiarci su basi “sociologiche” dagli anni Cinquanta, sostenendo le azioni illegali dei servizi segreti., come la “strategia della tensione. Avete presente il saggio di Banfield sul familismo amorale? Bene: è un incipit fondamentale per chi vuole apprendere i rudimenti della sociologia imperialistica. Ma per comprendere la psicopatia del potere occorre analizzare alcuni rapporti dell’Alleanza Atlantica sul futuro militarizzato che ci attende, ovviamente sempre più sotto controllo. In poche parole: un incubo. Quando la fabbrica del consenso inizia a scricchiolare si passa alle maniere brutali. Punto e basta, senza tante chiacchiere. E allora sia: Urban Operations in the Year 2020. Operazione in grande stile già pianificata e provata su piccola scala. Un esempio a portata di mente libera? Le prove generali di macelleria sociale a Genova nel 2001. Prodi, Berlusconi o Monti: la sostanza non cambia.


Presente e futuro - Ecco il “Rapporto Nato Operazioni Urbane 2020”. Si tratta di un documento che disegna la situazione politico-economica mondiale, prevedendo soluzioni dominanti - già in parte realizzate - davvero preoccupanti. Ovvero: Nazioni militarizzate, esercito nelle strade, sommosse placate dall'esercito, guerra combattuta nelle città, uso di armi non convenzionali. Un documento del genere è frutto dell'Onu, braccio armato  del Nuovo Ordine sotto l’egida del mentecatto illuminato David Rockfeller (al cui servizio figura la stragrande maggioranza intruppata dei politicanti italioti). Tranquilli, non è un complotto, ma la nuda e cruda realtà preconfezionata, proprio per noi. Chi ha plasmato questo scenario? Risposta tecnica: l’Organizzazione per la Ricerca e la tecnologia della Nato (RTO, ossia Studies Analysis and Simulation Panel Group, SAS-030). Di che si tratta? E’ il centro di convergenza delle attività di ricerche/tecnologiche (R&T) per la difesa in seno alla Nato. L’Operazione Terrestre o Operazione Urbana (UO-2020) ormai all’orizzonte, è uno studio che esamina la natura  dei campi di battaglia, i tipi di forze terrestri le loro caratteristiche e capacità. Il report calcola perfino l’andamento della popolazione mondiale entro l’anno 2020. Entro questa data il 70 per cento dell’umanità vivrà all’interno di zone urbane. Il numero delle persone nel mondo supererà i 7,5 miliardi e ciò sarà causa di una spaventosa crescita demografica nelle città e/o metropoli incrementando l’urbanizzazione, provocando povertà, scontri e tensioni sociali. La necessità di una presenza militare  con grosso spiegamento di forze, in assetto dominante,  su periodi di tempo prolungati, sarà una caratteristica unica e persistente delle “operazioni urbane”. Questa necessità indotta in modo artificioso, entrerà nel conflitto attraverso la domanda pressante da parte del mondo politico e del grande pubblico per azioni rapide, decisive e chirurgiche. Date un’occhiata allo scenario ellenico in cui è presente Eurogendfor, senza alcun vincolo parlamentare e giudiziario, con poteri illimitati di vita e di morte su chiunque osa ribellarsi. Siamo oltre il classico monopolio legalizzato della violenza. 


Stato bellico - In sintesi: le guerre future saranno all’interno delle città; avremo eserciti lungo le strade (NATO o forze militari preposte); dal punto di vista psicologico sarà normalissimo avere militari armati in città; politici e cittadini richiederanno l’intervento dell’esercito; le forze militari utilizzeranno ogni sorta di arma (letale e “non-letale” ad alta energia); sommosse, scontri sociali, manifestazioni potranno essere sedate dall’esercito.  L'esercito a pattugliare per sempre le strade delle grandi città. Questa affermazione non è l'ennesimo tentativo maldestro di voler accollare a carico dell'Alleanza militare occidentale oscuri disegni di militarizzazione della nostra società, bensì il frutto di nostre ricerche su alcuni progetti, condotti sotto la guida del Pentagono e riguardanti l'uso degli eserciti nelle megalopoli del futuro. Si tratta del lavoro di esperti NATO UO 2020 nel gruppo di studio SAS 30 Urban Operation in the year 2020 , al quale partecipano dal 1998 esperti di sette Nazioni della NATO (Italia, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Stati Uniti d'America) e che ha gettato le basi per l'evoluzione dell'impiego dello strumento militare nello scenario più probabile del prossimo futuro.

In armi - Questo studio risalente al 2003, prima dell’ultima guerra in Iraq, rende esplicito come in maniera omogenea il nocciolo duro del militarismo mondiale ritiene più che probabile le città del futuro come campo della battaglia finale, quella per la sopravvivenza del sistema capitalista e che il ruolo dello strumento militare avrà un carattere dominante anche in quelle che sembrerebbero essere normali operazioni di polizia urbana. È l'ambiente urbanizzato che si qualifica come il contesto nel quale l'Umanità del ventunesimo secolo condurrà una difficile vita: le sterminate megalopoli abitate da decine, se non centinaia, di milioni di esseri umani concentreranno nel loro interno tutte le contraddizioni della società capitalista allo stadio supremo. Differenze di classe e azzeramento dei servizi sociali capaci di attutire il senso diffuso di ingiustizia, degradamento delle complesse regole di interazione tra diversi strati della popolazione, scarsità di cibo e di lavoro genereranno forti conflitti tra diversi strati sociali, coinvolgendo il sistema statale locale e/o organismi e attività multinazionali. In questo contesto che le normali forze di polizia non saranno in grado di condurre operazioni tra folle "ostili" o semplicemente "complici" dei nemici da colpire e neutralizzare senza il rischio di forti perdite o addirittura ritirate catastrofiche da banlieus in fiamme. Rischi di effetto domino su scala mondiale con scene di folle tumultuanti, affamate e disperate che assaltano centri commerciali, quartieri dell'alta borghesia e centri di potere provocherebbe il panico nell'intero sistema capitalistico. L'invio dell'esercito condotto con armi tradizionali e all'ultimo momento potrebbe essere addirittura controproducente scatenando ancor più le folle e i partiti di opposizione. Per questo motivo nello studio UO2020 si consiglia così di iniziare gradatamente in base alle necessità ad utilizzare l'esercito in funzione di ordine pubblico man mano che la crisi mondiale quella che è ipotizzata per il 2020, si avvicina. Nel frattempo ogni paese aderente a questo gruppo compresa l'Italia deve finalizzare reparti appositi che si specializzino per condurre le operazioni di contenimento delle folle e di controllo del territorio compresi i rastrellamenti a caccia di sovversivi ed agitatori nei quartieri.

Ruolo italiota - L'Italia in questo campo ha proposto la possibilità di sviluppare nuove specializzazioni e di preparare personale addestrato a muoversi e combattere negli ambienti urbani ove occorre isolare quartieri, edifici, abitazioni, ma anche padroneggiare gli impianti di comunicazioni e distribuzione dell'energia e dell'acqua. In effetti l'Italia è considerata da USA e Gran Bretagna come uno di migliori fornitori di personale addestrato ad operazioni antisommossa a partire dai reparti dei Carabinieri che sono inquadrati, principalmente nell'area balcanica nelle MSU. Da quando il Belpaese si è impegnato a fornire personale nelle cosiddette “guerre umanitarie”, aree militari sono state attrezzate per ricostruire ambienti urbani e rurali dove si addestrano carabinieri, parà, assaltatori e bersaglieri che vanno ad operare all'estero, mentre gli stessi reparti di polizia militare sono addestrati realmente, nell'ambiente metropolitano, con l'impiego di ordine pubblico quotidiano sul territorio nazionale e sono gli stessi che presto grazie al nuovo decreto sulla sicurezza del governo Berlusconi prima e Monti dopo, vedremo operare nelle grandi città e a guardia di siti di rilevanza nazionale: discariche centrali nucleari in costruzione, termovalorizzatori eccetera.  C’è un decreto (anno 2008) - passato inosservato - ideato dal governo Prodi che pone il segreto di Stato su questo genere di impianti. Addestramenti sul territorio nazionale sono stati condotti da tempo come per esempio quello del 28 febbraio 2003 che si concludeva presso il Centro di Addestramento alle CRO (Crises Response Operation/Operazioni di risposta alle crisi) di Cesano con la certificazione del 2° Corso per Istruttori della Forza Armata di "Controllo della folla". Corso svolto alle porte della capitale dal 17 al 28 febbraio condotto da istruttori della 2a Brigata mobile dei Carabinieri a cui hanno preso parte 7 Ufficiali, 19 Sottufficiali e 3 Vfb. E in cui a far da comparse nel ruolo dei sovversivi tumultuanti c'erano 50 Volontari in Ferma annuale del 7° Reggimento Bersaglieri. La ricerca ossessiva di sistemi di controllo della popolazione ha nello studio NATO UO2020 alcune parziali risposte di natura tecnologica.

Robocop - Nello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano è il Reparto Logistico- Progetto tecnologie avanzate che sta curando l'applicazione di quanto appreso nel Gruppo di lavoro NATO Urban operations 2020. Lo Scenario URBAN WARFARE coniugato alla lotta al terrorismo globale, ovvero a tutto ciò che potrebbe essere pericoloso all'Impero Globale è affrontato su tutti i suoi aspetti, fuorché le motivazioni che potrebbero essere le radici di forme di contestazione "estreme" , quale anche quella del passaggio dalla opposizione politica a quella armata. Il futuro soldato che l'Esercito Italiano impiegherà per le operazioni urbane sarà dotato oltre che da armi convenzionali ultratecnologiche, come già spiegato nel paragrafo "il sistema soldato", anche di sistemi d'arma bivalenti letali /non letali. È un esigenza che nasce dalle numerose operazioni di "guerra umanitaria" nelle quali il nostro esercito da oltre un decennio è pienamente coinvolto con le operazioni all'estero, ma anche dall'esperienza di operazioni di polizia ed ordine pubblico interno nelle quali esso si è trovato a collaborare con altre forze di polizia ( es. Vespri siciliani) o operare autonomamente (operazioni antimmigrazioni controllo coste del Salento)od infine in occasione di summit internazionali (es. Genova 2001 o Pratica di Mare 2003).

Fuori controllo - Nel programma "non lethal weapons" redatto dallo Stato Maggiore Esercito sono previste le forniture ai reparti di una nuova famiglia di bombolette spray urticanti di diverse dimensioni e portata, tali da essere utilizzate efficacemente contro gruppi composti da numerose persone o contro singoli. Queste bombolette diventeranno così una dotazione base montata sui mezzi dell'esercito, blindati, carri armati, jeep ma anche come "arma da fianco" per ogni singolo soldato impiegato in "operazioni umanitarie". Con queste specifiche l'esercito italiano sta finanziando piani di ricerca e sviluppo in collaborazione con le industrie interessate sia italiane che estere. Per le operazioni antisommossa e di controllo urbano lo stato maggiore dell'esercito italiano ha già definito un programma di sviluppo di armi letali/non letali, in particolare fucili automatici dotati di puntamento ottico, che farebbero uso di “proiettili ad alta deformabilità e ad energia cinetica costante”. Ora con il plauso del Parlamento e dell'opinione pubblica spaventata da clandestini e microcriminalità, vedremo i blindati dell'esercito aggirarsi per i nostri quartieri, le richieste di migliori e più consone dotazioni si faranno pressanti. Negli Stati Uniti d'America sono già in azione reparti militari speciali con armi sofisticate antisommossa, come i blindati dotati di raggi a microonde. In tutti i paesi occidentali le leggi sono state modificate in modo che i governi possano emanare leggi speciali senza l'approvazione del parlamento. Questo film è la nostra vita

FONTE DEI DOCUMENTI : Urban Operations in the Year 2020 http://img256.imageshack.us/img256/4678/urban.pdf
The Research and Technology Organisation (RTO) of NATO
File completo : https://docs.google.com/open?id=0B7ZgVojJuuZHaUcxMVdBS1YtTFE      nota: per poterlo leggere devi copiare il link ed aprire una nuova pagina internet



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