venerdì 7 settembre 2012

L'utilizzo dell'austerity per usare la crisi. Paul Krugman

Notizia di ieri la BCE ha rotto gli indugi ed ha annunciato che acquisterà bond da 1 a 3 anni di scadenza nei confronti dei paesi in difficoltà. Ovviamente vi saranno dei patti da rispettare ma perlomeno la speculazione dovrebbe rimanere sotto controllo. Ma è la migliore soluzione possibile? Paul Krugman, premio nobel per l'economia nel 2008, in un'intervista di qualche mese fà, sostiene che
la finanza attualmente stà usando il panico da deficit per smantellare il welfare sociale europeo, per renderlo maggiormente attaccabile ed, come stà succedendo sopratutto in Italia, "drenare" il risparmio delle famiglie. Fà l'esempio della Gran Bretagna che è al di fuori della moneta unica e che non avrebbe problemi di deficit ma che ugualmente hanno realizzato politiche di austerity licenziando migliaia di persone ma contemporaneamente tagliando le tasse ai più ricchi abolendo l'aliquota più alta. Krugman, inoltre, pone in evidenza che, al contrario di quello che stà succedendo in parecchi paesi europei, stati che investono maggiormente nel pubblico come la Svezia e l'Austria ne stiano uscendo meglio rispetto sostanzialmente a noi. Il paragone maggiormente usato è quella della famiglia, ovvero se ha fatto troppi debiti deve stringere la cinghia, ma ciò è palesemente falso perchè nella società moderna la mia spesa equivale ad un entrata di un altro e quindi se io non spendo e tutti vengono messi in condizione di non poter spendere, i redditi di tutti si abbassano... è ovvio! Infatti già altri economisti da decenni vanno dicendo che quando il privato ha difficoltà a pagare, necessariamente deve essere il pubblico che deve intervenire, per poi, ovviamente, contrarre la spesa quando il meccanismo si è sbloccato, non ci vuole molto a capirlo ed è per questo che Krugman sostiene che "poichè il recupero dell'economia non è mai stato il vero obiettivo; la spinta all'austerity è per usare la crisi e non per risolverla"  e se lo dice un premio nobel per l'economia al New York Times credo che forse ci si possa credere.

Fonte: http://www.nytimes.com/2012/06/01/opinion/krugman-the-austerity-agenda.html

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